L’informazione è una bestia incontrollabile.
Super Mario Monti in pochissime giorni (addirittura ore) è diventato uno degli italiani più conosciuti nel mondo.
Attorno a lui si è creata un’aurea particolare.
Oserei dire che quando appare in televisione, si faccia fatica a cambiare canale.
Sarebbe interessante capire cosa ci strega in lui.
Azzarderei un’ipotesi: forse ogni volta ci aspettiamo, come per le estrazioni del Super Enalotto, che ci tiri fuori dal sacchetto il numero vincente…
Comunque Super Mario sta contribuendo, consapevolmente o meno, anche a modificare la percezione che si ha degli Italiani.
Per raccontare (soprattutto a me stesso) chi siamo veramente noi Italiani, mi faccio sempre venire in mente la leggenda degli elettricisti a Hollywood…
Quando una troupe gira un film, si ha a che fare con programmazione rigorosa e precisa organizzazione, che puntualmente vengono ostacolate dai più banali ed impensabili imprevisti.
Della serie, non succede solo nei set di Boris…
Spesso gli imprevisti hanno a che fare con gli allacciamenti di corrente, l’impossibilità di utilizzare generatori, passaggio di cavi, etc.
Per questo motivo, la leggenda hollywoodiana ci riporta che in ogni set che si rispetti, l’elettricista deve per forza essere un italiano.
È un po’ come nelle dot.com americane, dove se non c’è un programmatore di Bangalore, sei out…
Bene, c’è da chiedersi perché.
La motivazione è semplice: l’operatività di un set non può fermarsi per alcun motivo, quindi la corrente elettrica deve per forza arrivare, attraverso qualunque escamotage creativo, improvvisato, geniale, furbo, illegale…
E, noi italiani, queste caratteristiche le abbiamo tutte.
Bene, a guardare Monti, un elettricista italiano forse non lo richiederesti più.
Quello che richiama Monti è il rigore.
Ed il rigore di Monti ha l’aria di avere a che fare con il piano etico.
E non può essere altrimenti.
Il messaggio che sta passando è che il rigore di Super Mario sia il più efficace humus per raggiungere un altro degli obiettivi primari del nostro governo: la crescita.
È dimostrato che il rigore di facciata non è in grado di portare risultati.
A questo punto, si presenta un tema forte: il rapporto tra crescita e sviluppo.
Ma attenzione: crescita e sviluppo non sono affatto due sinonimi.
A parere di tanti, per come sta andando il mondo, appare verosimile che la crescita quantitativa sia da mettere in secondo piano rispetto a quella qualitativa.
Già da tempo si è cominciato a parlare di PIQ (Prodotto Interno di Qualità) invece di PIL: tant’è che ne sto parlando pure io….
Quindi la domanda è: può esistere sviluppo senza crescita?
Forse siamo al Nitty Gritty, il cosiddetto nocciolo della questione.
Dico la mia…
Solo attraverso un approccio etico (quindi trasparente, responsabile e sufficientemente altruista) può esistere sviluppo senza crescita.
Tutto questo ha a che fare con la maturità.
Basterebbe essere consapevoli che troppo spesso abbiamo già quello che acquistiamo.
Lo sappiamo tutti che il nostro consumo, mai di rado sprecone e irresponsabile, è a volte la risposta alla necessità di colmare i vuoti della nostra testa e del nostro animo.
Ma se noi frenassimo veramente, che succederebbe?
Già oggi siamo al punto che se non riempiamo un carrello della spesa ogni settimana, se non acquistiamo un auto ogni 3 anni, se non facciamo 2 vacanze all’anno, se non rinnoviamo l’armadio ogni stagione, se non ci facciamo un regalino ogni settimana, l’economia crolla.
Ed infatti è crollata…
Tutte le volte che vedo nelle varie città tutti quei negozi di scarpe, la domanda che mi pongo è sempre quella: ma le devono vendere tutte?
Boh…
Si dice sempre: dobbiamo fare tutti un passo indietro.
Mezzo passo l’abbiamo fatto e lo stiamo facendo, perché siamo stati costretti dalla contingenza.
L’altro mezzo lo dovremmo fare nel momento in cui acquisiremo maturità e responsabilità.
Non è facile immaginare lo scenario futuro, ma è chiaro che i nostri standard saranno diversi.
E proprio per questo, sono in molti a intravvedere un mondo migliore rispetto a prima.
PS. Sul tema sviluppo e crescita, vi consiglio questo link: http://www.utopie.it/sviluppo_umano/crescita_e_sviluppo.htm
24 Novembre 2011