Nel dibattito relativo al Cocoricò, mi sono trovato ad assumere un atteggiamento distaccato.
Ho provato a capire da cosa potesse derivare questo mio starne fuori.
Sicuramente che non è stato menefreghismo.
Forse un atteggiamento snob? Può darsi, ma sarebbe inconfessabile.
Direi piuttosto una volontà di puro ascolto e di osservazione su ciò che stava succedendo, accompagnata da una massiccia dose di sana rassegnazione.
Per spiegare meglio questo mio stato, mi viene in mente la modalità che adottano Stanlio & Ollio nelle loro comiche… come in quella scena – una delle tante, giusto per fare un esempio – in cui qualcuno si avvicina loro e, con una bella pennellessa, li spalma di vernice fresca da destra a sinistra, dall’alto al basso… e loro lì, a subire con l’atteggiamento di chi osserva per vedere fino a che punto quel tipo può arrivare…
Ecco, questa cosa qua la chiamerei “effetto fino a che punto…”.
Nel contesto di “fino a che punto…”, i campioni in carica sono sicuramente quelli de “La Zanzara“: programma interessantissimo.
Con La Zanzara, in onda nel drive-time di Radio24, Cruciani e Parenzo da anni stanno portando avanti un esperimento antropologico/sociale di grandissima rilevanza scientifica… almeno secondo me.
L’esperimento consta nel dimostrare che, malgrado tutti gli strumenti di analisi a disposizione per migliorare la nostra conoscenza (l’istruzione, il web, i tanti media, etc), la nostra capacità di analisi può arrivare a livelli di bassezza preoccupanti.
Cruciani, in ogni momento della sua trasmissione, vuole farci capire che c’è in tutti noi un lato (e quindi non un piccolo pertugio) che, se ben stuzzicato, può generare ragionamenti sconsiderati.
La Zanzara, insomma, è lo specchio che noi possiamo essere, e siamo, anche quella roba lì.
E ogni volta che credi che la trasmissione abbia ospitato qualcuno che sia riuscito a toccare il cosiddetto “fondo del barile”, il geniale Cruciani è pronto a dimostrarti che non è così… Della serie: oggi, se voglio, posso mostrarti e dimostrarti che c’è di peggio rispetto a ieri.
Da qui poi parte il cortocircuito verso il quale non riesco ancora a prendere le misure, per cui, anche se ti senti una persona intelligente, se quel programma non ospitasse il senso del becero, sicuramente non lo ascolteresti…
E mi rendo conto che più “La Zanzara” scava nel becero, nell’estremità delle posizioni rigide, o nelle sfuriate da cui poi dialetticamente non può più tornare indietro, più il programma vince negli ascolti e, soprattutto, nella fidelizzazione dei suoi ascoltatori.
Detto questo, se elaboriamo un mix tra Stanlio & Ollio e Cruciani, ne esce un “osservatore” rassegnato che, senza reagire, acquisisce il desiderio masochista di cercare di comprendere fin dove si riesca ad arrivare…
Ecco… durante il recente dibattito su droga/divertimento/giovani/sballo, spesso mi sono riconosciuto in quel genere di “osservatore”.
Conseguentemente, invece di reagire, ho preferito sentirmi inerme.
Probabilmente è l’atteggiamento di chi avverte che questa non sia più la sua battaglia.
16 Agosto 2015